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Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA): come usarli per migliorare la tua posizione con il Fisco

27/10/2025

Dichiarazioni dei redditi

Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA): come usarli per migliorare la tua posizione con il Fisco

Autore: Marco Nardelli - Dottore Commercialista e Revisore Legale

Gli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale, comunemente identificati con l’acronimo ISA, rappresentano una significativa innovazione introdotta nel panorama fiscale italiano a partire dal decreto legge n. 50 del 2017. Questo strumento ha sostituito gli studi di settore con un approccio radicalmente diverso, segnando il passaggio da una logica principalmente repressiva a una filosofia orientata alla collaborazione e al dialogo tra Amministrazione finanziaria e contribuenti.

Natura e il Funzionamento degli ISA

Gli ISA costituiscono strumenti informatici che analizzano una pluralità di dati e informazioni estratti dalle dichiarazioni dei redditi e da altre fonti, attribuendo a ciascun contribuente un punteggio di affidabilità fiscale espresso su una scala da 1 a 10. Questo punteggio rappresenta una sintesi della posizione fiscale del contribuente, dove un valore pari o superiore a 8 consente generalmente l’accesso ai benefici premiali.
La metodologia di calcolo si basa su due categorie di indicatori. I primi qualificano l’affidabilità, valutando l’attendibilità dei rapporti tra grandezze contabili e strutturali e possono assumere valori compresi tra 1 e 10. I secondi sono gli indicatori di anomalia, che segnalano situazioni di gravi incongruenze contabili e gestionali. Il punteggio finale deriva dalla media aritmetica di tutti gli indicatori elementari e gli indicatori di anomalia entrano nel calcolo solo quando l’anomalia è effettivamente presente.

Perché è cruciale raggiungere almeno 8 punti ISA

Una delle caratteristiche distintive degli ISA risiede nel sistema che premia i contribuenti più affidabili. I benefici sono graduati in base al punteggio ottenuto e possono essere riferiti sia al singolo anno che alla media degli ultimi esercizi. Per il 2025, i contribuenti che raggiungono un punteggio di almeno 9 possono beneficiare dell’esonero dal visto di conformità per compensazioni fino a 70.000 euro annui per i crediti IVA e fino a 50.000 euro per i crediti IRPEF, IRES e IRAP. Coloro che conseguono un punteggio di almeno 8 accedono comunque a benefici significativi, seppur con soglie ridotte. Il sistema premiale include la riduzione dei termini di accertamento di un anno per i soggetti con punteggio minimo di 8, l’esclusione dagli accertamenti su presunzioni semplici per chi raggiunge almeno 8,5 punti, e l’esclusione dalla disciplina delle società non operative per punteggi di almeno 9.

Un punteggio ISA inferiore a 6, specialmente se reiterato nel tempo, può essere sintomo di anomalie o scostamenti rilevanti rispetto ai parametri di settore. In questi casi, il contribuente può essere inserito tra i soggetti a rischio fiscale, con maggiore probabilità di controlli o accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, è importante precisare che l’attribuzione di un punteggio compreso tra 6 e 7,99 non comporta automaticamente l’attivazione di controlli fiscali. Il rischio aumenta quando al basso punteggio ISA si aggiungono altre anomalie rilevate dall’anagrafe dei rapporti finanziari. In questi casi, il contribuente potrebbe trovarsi esposto ad accertamenti basati sulle risultanze bancarie, tipologia di controllo che l’Amministrazione finanziaria sta utilizzando con crescente frequenza come strategia antievasione.

Come migliorare il punteggio ISA

I contribuenti hanno la facoltà di migliorare spontaneamente il proprio punteggio ISA dichiarando ulteriori ricavi non risultanti dalle scritture contabili. Questa possibilità, prevista dall’articolo 9-bis comma 9 del decreto legge n. 50/2017, rappresenta un’opportunità strategica da valutare caso per caso. L’adeguamento può essere totale, per massimizzare il punteggio, oppure parziale, per raggiungere un voto intermedio che consenta comunque l’accesso a determinati benefici. I maggiori ricavi dichiarati rilevano ai fini delle imposte dirette, dell’IVA e dell’IRAP, ma non richiedono annotazione nelle scritture contabili, avendo rilevanza esclusivamente fiscale.

Una caratteristica peculiare del sistema ISA è la presenza del campo “note aggiuntive”, che consente ai contribuenti di comunicare all’Amministrazione finanziaria informazioni relative alla propria posizione soggettiva. Questo strumento rappresenta un’evoluzione rispetto agli studi di settore, configurandosi non più come una giustificazione della non congruità, ma come un canale di dialogo preventivo. Le note aggiuntive permettono di segnalare situazioni peculiari che potrebbero giustificare anomalie o scostamenti nei punteggi, contribuendo a delineare un quadro più completo della realtà aziendale. L’utilizzo appropriato di questo strumento può rivelarsi fondamentale nel rapporto con l’Amministrazione finanziaria, offrendo elementi utili per una corretta valutazione della posizione del contribuente.

L’Agenzia delle Entrate utilizza gli esiti degli ISA anche per l’invio delle cosiddette lettere di compliance, comunicazioni che segnalano possibili anomalie o incongruenze nei dati dichiarati. Queste lettere, prive di valore impositivo, rappresentano un invito alla verifica e alla eventuale correzione spontanea della propria posizione fiscale. Le comunicazioni di compliance permettono al contribuente di fornire chiarimenti attraverso appositi software messi a disposizione dall’Agenzia. Ignorare una lettera di compliance non è mai consigliabile, poiché potrebbe comportare l’attivazione di procedure di accertamento con sanzioni più gravi. Al contrario, rispondere adeguatamente può rappresentare un’opportunità per dimostrare la correttezza della propria posizione o per regolarizzare eventuali errori.

Conclusioni: gli Isa non sono un ostacolo ma un alleato

Gli ISA non vanno subiti. Vanno capiti, gestiti e trasformati in un vantaggio competitivo. L’evoluzione normativa continua li rende uno strumento in continua trasformazione, ma anche un’opportunità strategica per le imprese più consapevoli. Solo attraverso una valutazione competente è possibile comprendere appieno la natura dello strumento, interpretare correttamente il punteggio conseguito e identificare le strategie più appropriate per ottimizzare la propria posizione fiscale e massimizzare i benefici disponibili.

Per ogni informazione aggiuntiva o approfondimento riguardo l’argomento appena trattato, è possibile contattare il dottore Nardelli o prendere un appuntamento attraverso il sito www.studionardelli.com